Ogni individuo è immerso in una struttura di sistemi complessa e infinita, fatta di insiemi liberi di muoversi nel loro essere contenuti e contenitori. Gettato nel mondo attraverso le relazioni primarie, secondarie, terziarie e cosi via a seconda del grado di prossimità della relazione, si struttura per tentativi ed errori in sistemi di limiti e risorse organizzati, in strutture più centrali ed altre più periferiche, fatti di azioni, pensieri, emozioni che cambiano nel tempo, dotati quindi di una loro storia.
L’individuo crea il proprio sistema di vincoli e possibilità e di strategie per affrontare le situazioni complesse attraverso l’unione di tre parti principali strettamente in connessione fra loro. Una parte che riguarda i propri pensieri, azioni e comportamenti; una che riguarda la mentalizzazzione dei pensieri, azioni e comportamenti dell’altro e la terza che riguarda la mentalizzazione dei sistemi di risorse che l’individuo riesce a tenere in mente contemporaneamente. Più i processi di mentalizzazione rispetto a sè, all’altro e agli altri saranno precisi e aderenti al reale, maggiori saranno le informazioni che potranno essere utilizzate per raggiungere strategie di adattamento sofisticate.
Gli individui generano le dimensioni del tempo e dello spazio come fenomeni emergenti del loro essere perennemente in interazione.
La dimensione del tempo presente viene sperimentata quando l’individuo in interazione con l’altro, utilizzando le strategie a disposizione, riesce ad assolvere a tutti i compiti richiesti per il raggiungimento della sopravvivenza fisica, psicologica e relazionale. La sensazione di pace, pienezza e benessere generale che ne deriva esprimono la soddisfazione e il pieno appagamento dell’individuo che, di solito per pochi attimi, rimane in sospensione senza la necessità di pensare e fare qualcosa.
La dimensione del passato viene sperimentata quando l’individuo, alla ricerca di altri sistemi a cui connettersi per portare a maggior sviluppo le sue risorse, entra in relazione con sistemi che funzionano da trigger. Queste sono relazioni chiavi in cui i vissuti rimossi ma profondamente sedimentati per l’essersi avvicinati molto al limite estremo della sopravvivenza fisica e psicologica, possono essere riportati alla luce e creare equilibrio nella memoria del sistema stesso (ad esempio ricordi di violenze o abusi subiti in passato). La sensazione di sentirsi bloccati, senza speranza, con il desiderio di poter andare oltre senza aver in mano le strategie per farlo spinge il sistema individuale e/o familiare a produrre richieste d’aiuto.
La dimensione del futuro viene sperimentata quando l’individuo si connette a sistemi individuali o gruppali che condividono una combinazione simile di sistemi di vincoli e possibilità. Questi sistemi condividono una simile inibizione di alcune strategie di sopravvivenza (quelle che hanno portato l’individuo più al limite negativo della sopravvivenza, al limite di morte) e un’ enfatizzazione di altre (quelle che hanno portato l’individuo al limite positivo di sopravvivenza, limite di vita). La tensione fra limite di morte e limite di vita porterà il sistema a sperimentare la creazione ex novo di strategie uniche nel loro genere e l’individuo sarà in grado cosi di assolvere al secondo compito di ogni essere vivente, l’essere generativo.
Dr.ssa Rita Ghezzi